venerdì 27 marzo 2015

“Mi dimetto da vicesegretaria del PD Sicilia: una cosa alla volta e su Agrigento sono stata Cassandra”


“Da gennaio svolgo il mio lavoro da dipendente del  Ministero della
Pubblica Istruzione  non come docente a Palermo, ma a Roma, nella
segreteria del sottosegretario Davide Faraone. Questo comporta un impegno
lavorativo a tempo pieno a Roma e non mi permette di conciliare con il
ruolo di vicesegretaria del PD Sicilia, ruolo che ha bisogno di attenzione
e presenza continua nel territorio. Ecco perché ritengo opportuno non
mantenere la carica. Conservo comunque il ruolo, insieme a Teresa Piccione
e Concetta Raja, di componente per la Sicilia della Direzione Nazionale del
Partito Democratico.Rimango, come sempre, al servizio del partito e della
mia terra”

“In quanto tale mi permetto di rilevare, come già avevo fatto pubblicamente
a monte, che le vicende riguardanti le amministrative nelle città di
Marsala, di Agrigento e di Enna denotano una certa confusione di azione da
parte degli organismi territoriali preposti, per usare un eufemismo.

Sono stata Cassandra nell’esprimere pubblicamente, unica a farlo, in tempi
non sospetti la mia perplessità su Agrigento. Era la sola dichiarazione che
potevo fare, pur essa criticata, vista l’autonomia di decisione degli
organismi territoriali, su scelte poco opportune e da me non condivise
mentre ho condiviso il documento elaborato dai renziani agrigentini"

"E’ necessario aprire in seno al Partito Nazionale un serio discorso sulle
regole delle Primarie per evitare pasticci, ahimè legittimi in assenza di
regole chiare, che ripetutamente si verificano; per evitare di lamentarci
ex post e di confondere il nostro elettorato oltre che la nostra identità.”