giovedì 25 giugno 2015

#JeSuisIgnazio

Lo so, Maria Elena, hai ragione, l'onestà non basta, però.

Diceva Benedetto Croce che la politica onesta è la politica capace. Però.
Amministrare è un mestiere difficilissimo e bisogna avere competenze e capacità. Però.
Bisogna avere la perizia e l'astuzia di prendere le redini di tutto e trascinarsi le azioni. Però.

Però ho vissuto e vivo in una città, in un'isola, la Sicilia, in cui abbiamo sperimentato cosa significa isolare gli uomini onesti.
Ero adolescente quando nella mia città si raccolsero le firme perchè le sirene della macchina di un magistrato davano fastidio alla cittadinanza, sembravano una sbruffoneria, questo si leggeva tra le righe.
E di quello stesso magistrato qualcuno disse che si era inventato un attentato, sotto la sua casa all'Addaura.
Io lo conoscevo, ogni tanto lo beccavo a nuotare in piscina, la sera, come noi che ci allenavamo per le gare.
Ci salutava sorridente, e una volta mi prese pure in giro, perchè ero piccola piccola di fronte a coetanee dalle spalle quadrate. "Una sardina ..ma almeno vai veloce, più veloce di me".
Provarono e ci riuscirono a fargli il vuoto intorno.
Abbiamo imparato la lezione, noi siciliani onesti.
Non ci facciamo incantare, non misuriamo capre e cavoli con lo stesso metro.
Non li lasciamo più soli in Sicilia gli uomini dello Stato che ricevono minacce.
Dall'ultimo consigliere del paesino di 500 anime  all'Assessore regionale.
Ci piacciano o non ci piacciano. E sono tantissimi.
No, l'onestà non basta, ci vogliono perizia e grandi doti per governare una città come Roma.
Ma una città ingovernabile come Roma quanto può essere governata da un uomo onesto se è solo? se non ha tutti intorno a sostenerlo?

Quali ostruzionismi, quali difficoltà avrà incontrato Ignazio Marino in questi mesi?
Quale aiuto? Lui e la sua Giunta: quali sarcasmi, quali ostruzionismi, quali impedimenti a condurre una normale attività amministrativa in una città che nulla ha di normale?
Voglio giustificarne eventuali ingenuità? No.
Ma sono binari diversi, attenti a non lasciarlo solo, è un uomo onesto.
I confini si confondono, chi è nemico dell'onestà, chi sguazza nel malaffare ha tutto da guadagnarci nel giudizio veloce e disattento che molti stan tirando dai denti.

Noi ci siam caduti allora in pieno, a Palermo, nel 1992, e ancora ne paghiamo nella carne viva la colpa e il rimorso.

Siamo nel Paese più corrotto d'Europa, insieme alla Grecia, siam davvero sicuri di non poter ribaltare Croce per dire che, innanzitutto, la politica capace è la politica onesta?
In questa Italia qua?

Giusto per recuperare una distanza che si fa via via più grande tra la politica e il comune senso dei valori.
Io sto con Marino, je suis Marino, in questo momento difficilissimo per la sua persona. Come dirigente nazionale del PD e come cittadina.
Il giudizio come amministratore lo darò tra qualche tempo, quando avrà recuperato il potere, minuscolo, di fare. Non il Potere di stare, ma il potere di fare. Quello che si fa insieme ad altri, insieme ai cittadini di una città intera, al suo partito intero e non da soli.

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