giovedì 3 settembre 2015

L'aborto e il perdono.


Che questione complessa, irrisolvibile e contraddittoria.
Almeno nella mia testa.
Sono atea e sono contro l'aborto.
Sono per la vita sempre ma sono contro i pro life, vedo in loro la negazione del libero pensiero, che per me coincide con la natura stessa dell'essere umano.
La mia impalcatura coriacemente illuminista mi fa dire che anche quando non condivido nulla è mio obbligo rispettare. Sempre. Senza giudizi.

Che cosa vuole dire sul piano pratico?
Che ho sempre sostenuto la necessità e l'applicazione della legge 194, in tutti i suoi aspetti, prevenzione, sicurezza, legittimità della scelta femminile e illegittimità di non poter assicurare sempre nelle strutture pubbliche tali scelte, come segno di libertà e di autodeterminazione,
pur essendo profondamente e nettamente contraria all'aborto.
E profondamente e nettamente contraria all'aborto rimango.
Non so, per me è sempre complesso trattare l'argomento, non trovo risposta unica e pacificante alle mie contraddizioni. Rimango non lineare, nel dubbio.
Se in me debba vincere il tema del concetto della libertà o il tema della dignità della vita.

Cattolici o non cattolici, mai mi son permessa di urtare la sensibilità in tal senso.
E quando mi sono impelagata in discussioni con teocratici fondamentalisti contro la 194 per me è stata dura mantenere la calma. Non solo nei loro riguardi, ma nei riguardi del mio libero pensiero, così libero dal volermi sempre permettere il lusso della contraddizione libera dai lacci e lacciuli del voler prendere parte o essere di parte. Cioè del pensarla come loro pur essendo completamente diversa da loro nella premessa, nell'argomentazione e nell'esito.

Immagino per un pro life, come anche un cattolico o una cattolica, cosa possa significare ascoltare in questi giorni le dichiarazioni di Bergoglio sul perdono alle donne che hanno abortito;

Questo per dire che risposte non ne ho.
Aborto e perdono. Che immagine potente.
Un'atea come me ha trovato sempre inquietante e assolutorio il concetto di perdono divino, ma, ripeto, non condivido nel rispetto.
Questo per dire che papa Francesco, comunque la mettiamo, dice cose incredibili davvero.
Cose profondamente rivoluzionarie nel senso cristiano del termine.
Fosse anche solo per la considerazione diversa e inedita della libertà della donna.
Non approva, certo, non condivide, certo, ma comprende.
Cosa che io invece ancora non riesco a fare.

Nessun commento:

Posta un commento