giovedì 7 aprile 2016

Rivoglio una Rai educante. Dalla parte giusta.

Non è facile per me parlare in modo semplice di temi complessi e dolorosi, anche perchè trovare soluzioni semplici a problemi complessi è facile, ma sempre sbagliato.
Però due parole le voglio spendere sulla vergogna di sapere (perchè non l'ho voluta vedere) che avrebbero intervistato in un programma così seguito come portaaporta il figlio di totò riina, da solo e senza contraddittorio.
L'ho trovato devastante, semplicemente devastante.

Sono cresciuta nella palermo difficilissima degli anni 70/80 e 90 educata ai valori dell'antimafia non solo dai miei genitori ma dagli eventi. Le figlie di mattarella andavano nella classe avanti alla mia e quando venne ucciso Piersanti Mattarella io avevo 11 anni e ne ebbi notizia e coscienza dal vivo. Perchè conoscevo quella famiglia.
E così ebbi notizia e coscienza di Peppino Impastato. E di Pio La Torre, e di Boris Giuliano, e via dicendo..
Noi, che siamo cresciute/i in quella Palermo, siamo state avvolte da quella cappa di dolore fin da piccole. Unita ad una forta consapevolezza del male. Senza nessuna confusione.
Molto prima di quel dolore ancora più terribile che venne negli anni 90 con le stragi che frantumarono nel dolore la coscienza collettiva di tutto il Paese, non solo di Palermo.

Ma sono cresciuta in quella città e per puro caso "dalla parte giusta", perchè è il caso che ti fa nascere dalla parte giusta.

Educata ai valori dell'antimafia, anche guardando in tv La Piovra. E uso questo termine pubblicamente per la prima volta perchè non l'ho mai usato nelle parole, sperando di applicarlo solo nei fatti e nei comportamenti. La Piovra, a me piccolina, mi sembrò una sicurezza in più, un avere accanto tanti e tante, non solo i miei genitori e mio fratello tutti uniti e cementati in quella consapevolezza, non solo Palermo, o meglio, la mia parte di città, ma tutto il paese.
Prima che i confini si facessero confusi.

Quando ho iniziato a insegnare a Brancaccio ho cominciato ad avere a che fare con quanti nascono dalla parte sbagliata e, senza ditini alzati, ma con enorme senso della difficoltà, enorme, spesso d'incapacità, o d'impotenza, mi ci sono infilata dentro mani e piedi e testa.
Era il periodo del capo dei capi.
I miei alunni in classe non volevano mai disegnare immagini di "sbirri" e si firmavano nei compiti in classe "capo dei capi".
Con questo abbiamo a che fare.
Avevano a che fare e abbiamo a che fare. E ho compreso la forza potentissima dei media quando non danno messaggi netti e quando in modo confuso generano orgogli di appartenenza errati; non sono causa solo quelli, ovviamente, poichè la vera casa di coltura sono il bisogno e l'ignoranza. Ma sono egualmente potenti.
E contro entrambe le due cose, bisogno e igniranza, quante volte in quei luoghi mi sono trovata e mi trovo, e ci troviamo impotenti. Ma quelle ci siamo imposti di combattere, allora e adesso: bisogno e ignoranza.

Per tornare ai nostri giorni: ho trovato vergognosa, pericolosa, devastante l'intervista di ieri sera, svolta in quel modo, senza contraddittorio, senza condanne aperte; ne abbiamo fatto l'eroe che i ragazzi in quei luoghi cercano.
Molto più vicino alle loro vite e alle loro scelte lui di noi, di me.

Forse non tutti ne sono pienamente coscienti dell'azione devastante a cui si è dato corpo.
Io non dico che le cose non debbano mostrarsi o raccontarsi. Ma c'è modo e modo. E i ragazzi guardano, capiscono molto di più di noi la verità tra le pieghe ed imitano.
Le nostre contraddizioni sono la via per indicare sentieri sbagliati. Non per evitarli, se non li specifichiamo con tutta chiarezza.

Per quel che ci compete ciascuno di noi fa la sua lotta per come può farla e per come deve farla. I miei colleghi nelle classi, i giudici nelle procure, le forze dell'ordine per le strade, le associazioni nei territori.
Ma per quel che ci compete da cittadini insieme dobbiamo chiedere qualcosa a coloro a cui compete altro. Fare un lavoro informativo, divulgativo e finanche d'intrattenimento, serio, all'altezza, vero e chiaro.

Io rivoglio una Rai educante, seria, coraggiosa, colta, netta, all'altezza.
Sennò sarò tra coloro che non solo non pagheranno il canone ma la combatteranno.


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