Spicola (PD Sicilia): “La tragedia di Catania? Poteva evitarsi, come tante altre. E’ anche colpa mia”
“L’accoltellamento delle due bambine a Catania da parte del padre, se sconvolge noi donne, noi tutti, figurarci come stia sconvolgendo la loro mamma. E’ una doccia di fiamme quella che ci ha colpito stamattina.
Una bambina uccisa in questo modo, non possiamo rimanere fermi e tutta l'Italia deve reagire a questa guerra, non solo alle altre. Mi chiedo come l' Onu non ci invada.
A un anno dall’approvazione del decreto Alfano-Letta contro la violenza di genere, contro i “raptus dell’abbandono”, siamo punto e a capo e duole dire ancora una volta “noi lo avevamo previsto”. Ma non mi consola affatto, e non serve ripeterlo, di fronte a tragedie disumane come questa, adesso basta con i “noi lo avevamo detto”. Anche questa morte poteva evitarsi. E siamo tutti colpevoli nell’ indifferenza e nella superficialità, soprattutto della politica. Mi sembra che guardiamo le guerre altrui, gli obbrobri che si verificano alla fine del mondo sottovalutando i nostri.
Il padre di Catania è disoccupato da due anni, con 4 figli. Quali disagi sono cresciuti in quella casa? I quale silenzio e solitudine?
Quali provvedimenti stiamo finanziando per supportare e potenziare i presidi territoriali contro le violenze di genere, per supportare le famiglie e le coppie in disagio, per prevenire i “raptus delle passioni”, per sostenere psicologicamente le famiglie in crisi, ed evitare tragedie che invece sono azioni sempre identificabili e prevenibili? Basta oggi dare l'ergastolo a quell'uomo per sanarci la coscienza? La giusta pena non riporterà in vita quella bimba. Il punto è che le reponsabilità non sempre e non sono solo individuali, ma in questo caso sono collettive.
Dobbiamo prevenirle le morti, non basta punirle. Forse alcune di noi che da anni premono per azioni vere e serie a contrasto del male oscuro delle violenze domestiche dovremmo a questo punto imporci.”
Il padre di Catania è disoccupato da due anni, con 4 figli. Quali disagi sono cresciuti in quella casa? I quale silenzio e solitudine?
Quali provvedimenti stiamo finanziando per supportare e potenziare i presidi territoriali contro le violenze di genere, per supportare le famiglie e le coppie in disagio, per prevenire i “raptus delle passioni”, per sostenere psicologicamente le famiglie in crisi, ed evitare tragedie che invece sono azioni sempre identificabili e prevenibili? Basta oggi dare l'ergastolo a quell'uomo per sanarci la coscienza? La giusta pena non riporterà in vita quella bimba. Il punto è che le reponsabilità non sempre e non sono solo individuali, ma in questo caso sono collettive.
Dobbiamo prevenirle le morti, non basta punirle. Forse alcune di noi che da anni premono per azioni vere e serie a contrasto del male oscuro delle violenze domestiche dovremmo a questo punto imporci.”
“Personalmente mi sento colpevole, in qualità di vicesegretario del PD Sicilia, per non aver fatto di più. Il 90% delle violenze domestiche e delle morti di genere è evitabile. Lo scorso anno dissi e ridissi che il decreto Alfano-Letta sarebbe stato assolutamente insufficiente e che era il caso di ascoltare e supportare chi da anni si occupa di prevenzione e sostegno contro la violenza di genere e la crisi aumenterà i numeri. Dovevo urlarlo, dovevo fare massa critica, dovevo pretendere altro dal mio partito e impormi.
E' necessario attribuire la delega delle pari opportunità nel governo Renzi per ricominciare un discorso interrotto. Lo dico da dirigente nazionale del Partito Democratico, non solo come donna e cittadina.”
E' necessario attribuire la delega delle pari opportunità nel governo Renzi per ricominciare un discorso interrotto. Lo dico da dirigente nazionale del Partito Democratico, non solo come donna e cittadina.”
“Agire a monte e agire veramente a contrasto, non solo con le pene e le condanne, ma con provvedimenti risolutivi sul breve termine, ed educativi e di programmazione nel lungo termine.
E’ necessario sostenere e potenziare la rete di identificazione, supporto e affiancamento territoriale fatta di educazione, servizi sociali, rete antiviolenza che già esiste ed opera ma che ha visto depotenziati negli anni sostegni e supporti. Ascoltare e dare: perché già sanno cosa fare contro queste violenze e hanno chiesto di poterlo fare. E' necessario intraprendere un cammino educativo collettivo, attraverso le scuole e attrraverso gli educatori”
E’ necessario sostenere e potenziare la rete di identificazione, supporto e affiancamento territoriale fatta di educazione, servizi sociali, rete antiviolenza che già esiste ed opera ma che ha visto depotenziati negli anni sostegni e supporti. Ascoltare e dare: perché già sanno cosa fare contro queste violenze e hanno chiesto di poterlo fare. E' necessario intraprendere un cammino educativo collettivo, attraverso le scuole e attrraverso gli educatori”
Se il governo nazionale non ci ascolta intanto agiamo in Sicilia. Lancio un appello al governo Crocetta, a tutti gli assessorati competenti e al mio partito: svegliamoci. Svegliamoci. La Sicilia sfrutti la sua autonomia dandosi una propria regolamentazione contro la violenza di genere che comprenda la prevenzione soprattutto e il sostegno alle azioni possibili potenziando e supportando azioni educative e rete antiviolenza. Basta ascoltare gli operatori e fare.
E lancio un appello alle donne e agli uomini. Lo abbiamo fatto, facciamolo ancor di più. Abbiamo parlato finora? Abbiamo manifestato? Adesso è l’ora di pretendere tutti insieme, perché la politica si convinca ancor di più. Iniziando a dire #ècolpanostra nel momento in cui non identifichiamo le azioni possibili ed efficaci. Non le impossibili o inefficaci. “”
Mila Spicola
vicesegretario del PD Sicilia
,quanti perdono il lavoro o la compagna? Reagiscono tutti così? no, solo una minoranza lo fa, poi è giusto parlare di prevenzione eccetera ma c'è pure la responsabilità individuale di chi colpevolmente annega nel proprio abisso e non sa riemergere
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