giovedì 2 ottobre 2014

Spicola(PD): Ragusa: Violentate e ridotte in schiavitù. L'Isis di casa nostra



Spicola (PDSicilia) :” Violenze sulle donne rumene a Ragusa: abbiamo l’Isis dentro casa? C’è una Sicilia dell’accoglienza e una Sicilia dell’orrore”

“La notizia degli orrori e delle violenze sulle donne rumene nella provincia di Ragusa mi è arrivata mentre si discuteva pubblicamente del ddl sull’immigrazione e sui servizi agli stranieri presentato ieri da Ferrandelli e Leanza. L’orrore con un sms contenente un link all’articolo comparso su L’Espresso. Orrore.  Non riesco ad usare altra parola. A un anno dalla tragedia di Lampedusa papa Bergoglio dice agli italiani “aprite la porta del cuore”. Quale cuore? Violentare le donne, ridurle quasi in schiavitù? Uomini senza cuore che non considero siciliani, che mi fan pensare più alla barbarie dell’Isis che non a uomini educati nelle nostre scuole e che respirano la nostra stessa aria. Uomini che non meritano la cittadinanza italiana, per me sono questi gli stranieri, estranei a ogni regola umana e civile”
Così commenta Mila Spicola, vicesegretaria del PD Sicilia i gravi fatti denunciati su L’Espresso riguardo le violenze che subiscono le donne rumene nelle campagne ragusane
“Accanto ai volontari che si affannano a dare primo soccorso ai migranti, e so quanto sono meravigliosi per essere stata con loro ad Agusta a soccorso dei migranti minori non accompagnati ad esempio, ci sono i volontari dell’odio e della prepotenza a ricordarci quanto la Sicilia è terra di contraddizione di ferite  profondissime al concetto di convivenza civile e di rispetto. E’ un’onta profonda che non possiamo tollerare.  Il tutto si mischia alla tragedia della violenza alle donne, male oscuro del nostro paese, ferite a morte non solo in Sicilia e non solo perché straniere. “
Così continua:
E’ necessario che le autorità facciano chiarezza subito e che si puniscano i colpevoli. Ma è necessaria un’azione più profonda, l’approvazione della legge sull’accoglienza dello straniero e sul rispetto della persona che assicuri diritti e servizi e un’azione educativa al rispetto dell’altro o dell’altra, per chi cresce ma anche per chi è cresciuto.”
Così conclude
“  Chiedo al mio partito a Ragusa di convocare quanto prima un incontro di riflessione e di azione, perché è una ferita su cui una comunità deve interrogarsi, anche come comunità politica, io sarò presente. Dove siamo? Nei circoli a discutere su di noi e sui nostri ombelichi? Perché non mi chiamate per problemi come questo e non solo per la lite tra gli uni o gli altri? Dobbiamo stare là dove sono i problemi e dobbiamo conoscere le “cose che tutti sanno e tutti tacciono” per urlare contro e agire, prima ancora della stampa, per denunciare, prevenire, sanare non per trovarci ancora una volta a commentare”

(la notizia: http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/09/15/news/violentate-nel-silenzio-dei-campi-a-ragusa-il-nuovo-orrore-delle-schiave-rumene-1.180119 )

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