sabato 13 settembre 2014

Spicola (PDSicilia): "Su Sgarlata dossier ordito da incompetenti: dal metodo Boffo al metodo Buffo"

Cara Maria Rita,

Consiglio ai prossimi maldestri “generatori automatici di dossier infamanti” di studiare prima di prepararli. Perché anche per fare operazioni di questo genere è necessario saperle fare. Cara MariaRita, nel tuo caso dunque non si tratta di metodo Boffo ma “buffo”, messo in piedi da incompetenti. E non vorrei offendere Dario Fo.

Questa volta parlo non solo da vicesegretaria del PD, ma, se ciò può avere un minimo di forza e di autorevolezza, in questi valzer di assurdità, e spero che le competenze in questo paese, troppo amante delle superfici e degli specchi distorti, diano quella forza e quell'autorevolezza che la politica vera stenta a conquistarsi.
Riprendo per un attimo la mia storia e parlo anche da storica dell’architettura e del paesaggio, da allieva di Cesare Brandi e di GIovanni Carbonara, maestri della tutela dei BBCC in Italia, miei maestri, da certificatore CasaKlima e da tecnico di parte iscritta nella lista dei tecnici del Tribunale di Palermo, proprio per questioni come questa.  
E dico dunque: a chi stanno parlando costoro? Non a me, non a te, non ai siciliani.

Anche chi è poco esperto in tutela del paesaggio e dei beni culturali o in architettura ecosostenibile però può arrivarci, non serve più avere una copia del massiccio codice unico dei BBCC. Con i potenti mezzi della rete bastava digitare “piscine prefabbricate, permessi” e la banda Bassotti avrebbe letto subito che: “Per quanto riguarda la trafila burocratica, invece, la normativa attuale prevede che non siano necessarie autorizzazioni speciali per installare le piscine prefabbricate fuori terra. E’ necessario esclusivamente notificare il proprio Comune di residenza (presso l’apposito sportello) dell’inizio delle attività di costruzione e una volta trascorsi 30 giorni sarà possibile iniziare a tutti gli effetti l’opera di installazione.” Le piscine prefabbricate poggiate nascono proprio per non incidere in modo definitivo nel territorio, sono un segnale di ambientalismo, non il contrario.

E’ un po’ la stessa trafila burocratica che si segue quando si “poggiano” su crinali o fiumare grandi opere d’arte. Cambia l’oggetto ma la trafila è identica. L’importante è che siano opere amovibili. E non sempre certe grandi opere che vediamo “poggiate nel paesaggio” lo sono, amovibili o d’arte.
Il tuo errore imperdonabile, cara MariaRita, è stato l’eccesso di scrupolo, comunicandolo anche alla Soprintendenza, e l'errore di quest'ultima è stata quella di risponderti subito, invece di darti una pacca sulla spalla per dirti "ma chi mi mannasti? non serve"!
Scrupolo imperdonabile di questi tempi in cui fiore all’occhiello della politica, una politica che non condividiamo, sono superficialità, incompetenza e mancanza di attenzione.
Tutto ciò sarebbe buffo se non fosse tragico. 

Comunque dal male il bene, tale vicenda ha permesso di mostrare a tutti quanti quali reali interessi si celano dietro il “congelamento” delle nomine dei nuovi soprintendenti che avevi operato, tutti di chiara esperienza, curriculum e competenza. Sono gli stessi interessi che hanno devastato coste, territori e città, senza permesso della società civile e col permesso di amministratori collusi negli anni tremendi in cui speculazione e mafia avevano una voce sola. Ai “mandanti dei dossier” voglio dire che per noi, renziani, ma siciliani in genere, quel periodo è morto e sepolto. E i finti balletti di dossier arraffazzonati, procure, denunce non ingannano nessuno. Sì sì e no no. In modo chiaro e forte: non permetteremo a nessuno di mascherare interessi speculativi con “crociate legali”, per fortuna maldestre. Lo diciamo da politici nella politica, da competenti, senza bisogno di correre in procura. 
Qualcuno ha scritto “nel silenzio dei renziani”, beh, si rimane basiti e bisogna riprendersi dalla sorpresa di fronte a certi fatti.
Né noi “tecnici del paesaggio”, né noi renziani, né gli ambientalisti che si son tutti mobilitati con noi a difesa di Maria Rita Sgarlata, a partire dal sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, siamo rimasti fermi, né zitti: nei luoghi e con chi dovevamo alzare la voce l’abbiamo fatto, subito. Eccome se lo abbiamo fatto. 
Tra l'altro io stessa avevo già pubblicamente chiesto la conferma delle nomine delle soprintendenti. Prima di questi fatti.E questi fatti mi confermano ancor di più ciò che sospettavo allora.

Non ci appassiona però la politica delle procure, specie quando è affrettata e frettolosa, e quando maschera strumentalità politiche. Tutto questo è sconfortante.
Ma, lasciando stare le strumentalizzazioni, adesso ci sono questioni che vanno oltre; sono le questioni essenziali della difesa del paesaggio e dell'identità siciliana, sulle quali nessuno può permettersi passi falsi, frettolosi o peggio mascherare dinamiche non consone.

Sinceramente mi piacerebbe attardarmi non su queste tristi  vicende, da dirimere stendendo veli pietosi, ma sull'attività dell'Assessorato diretto da MariaRita Sgarlata: in campo è lo studio della nuova legge Urbanistica Regionale, testimoniato anche da iniziativa pubblica di confronto con esperti e urbanisti venuti da tutto il Paese e in dirittura d'arrivo quella sui Parchi, gioiello di ambientalismo, elaborata di concerto con Regioni virtuose come la Toscana.
Ma queste non sono notizie da prima pagina. Ed è un peccato.

Mi appello a Rosario Crocetta perché dia un segnale chiaro a quanti stiano pensando il contrario, confermando quanto prima quelle nomine e iniziando col reintegro della soprintendente Basile nel suo ruolo. 

A MariaRita dico: su paesaggio e territorio vigiliamo insieme a te, agli ambientalisti, di cui noi stessi facciamo parte da sempre, secondo una tradizione di difesa del paesaggio e dei beni culturali, che fa parte del dna e della storia di noi “renziani siciliani della prima ora”.

Mila Spicola,

dottore di ricerca in Storia dell’Architettura e specialista in Restauro e Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali presso l’Università La Sapienza di Roma

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