venerdì 19 settembre 2014

Spicola (PDSicilia) "Tutti mi chiedono cosa accade nel PD: stanno solo cercando di capire chi ce l'ha più lungo"

“Cosa accade nel PD? Ricapitoliamo, perché andando per le strade e incontrando militanti e siciliani, diventa sempre più difficile spiegare, oltre che capire.. Intanto una base unitaria c’è, ed è stata discussa e votata nell’ultima direzione alla presenza di Guerini: cioè la necessità di un’azione di rilancio del governo Crocetta di concerto col Partito Democratico. Questo significa e sottintende che questo governo così com’è non va a nessuno, compreso Rosario Crocetta, se vogliamo dar credito alla votazione all’unanimità (hanno votato tutti, tranne Monastra, sul deliberato, compreso Crocetta) effettuata nella scorsa Direzione del PD. Il problema è la ricaduta di tale deliberato: da un lato ci sono i “cuperliani” che tolgono non ho ben capito cosa al governo e a Crocetta: la fiducia, la faccia? Dall’altro ci siamo noi “renziani” che chiediamo l’azzeramento totale e il ripartire da zero. Esattamente per rilanciare l’azione di un governo che da mesi ripetiamo tutti che così com’è non ci va, esattamente chiedendo di ripartire dai temi. Dunque mi pare che l’obiettivo sia unitario, come la premessa. Rimane da definire quello che ci sta in mezzo tra la premessa e l’obiettivo. Per me, come renziana, ci sta l'azzeramento, per Fausto, come cuperliano, ci sta altro. Ma da segretario e da vicesegretario non possiamo avallare posizioni di parte, ma posizioni collettive, non lo decidiamo nè io, nè lui. Io direi che in mezzo ci stanno gli iscritti e i dirigenti del partito. Spetta a loro decidere.”

Così risponde Mila Spicola, a margine di un incontro con operatori della Scuola, a quanti chiedono “cosa accade tra il governo e il PD in Sicilia


“Ora, al di là delle opinioni personali di ciascuno di noi, in cosa stiamo forzando tutti quanti? Nella produzione automatica di dichiarazioni e azioni, sempre più roboanti, quanto inutili. Forse è il caso, prima di esprimerci sui tanti “dovremmo”, di convocare gli organismi, Direzione o Assemblea, e portare in quella sede le molteplici varianti. Ma su una base certa: a nessuno di noi l’azione del governo Crocetta sembra essere stata fino ad oggi decisiva.Che sia chiaro. A prescindere dall'essere governativi o meno l'azione del governo ha necessità di un cambio di passo, e lo ripetiamo da 365 giorni circa tutti quanti.
Possiamo ripartire da zero per costruire, come ripetiamo da mesi noi renziani, come anche per distruggere e fare non ho ben capito cosa perchè non leggo o sento proposte specifiche al di là della necessità di trovare alleati a destra o a manca, dentro le forze di partito, sindacali o di categoria. Ma per quali proposte?
Il punto è che tutto ciò non lo decidono gli eletti del PD all’Ars, non lo decidono segretario o vicesegretario, non lo decidono nemmeno presidente e capogruppo e nemmeno tutti questi riuniti insieme. Lo decidono gli organismi del partito. 

Chiunque tra i deputati voglia staccare la spina al governo e andare alle elezioni, perchè togliere la fiducia non vuol dir nulla, vada per le vie concrete, elabori una mozione al riguardo da presentare in Assemblea regionale del PD, ci metta la firma e la seconda sarà la mia, sono pronta a firmarla, e se c’è la maggioranza quella sarà la posizione del PD. Non vorrei dire, ma forse a firmarla servirebbero i 90 deputati, e persino tra i nostri 18 deputati del PD, sarebbero manco cinque a firmare. Dunque di che stiamo parlando? Mi sembra che tutti ci auspichiamo azzeramenti o staccamenti di fiducia e poi “curnutu cu si movi”. E, se posso permettermi, Crocetta da causa diventa alibi. 
Sono solo scontri muscolari, con tanto lessico e pochi verbi, cioè tante parole senza azioni, per capire chi ce l’ha più lungo. E' una valutazione politica, non ironica.
Io che sono donna, sinceramente, non ho questo problema. Ma mentre costoro stanno in salotto a discuterne, vorrei capire dov’è la cucina per preparare la cena. Perché tanti siciliani non ci arrivano, alla cena e credo se ne stiano fregando delle discussioni da salotto, ops, da vertice, o meglio, le stiano avversando sempre di più. In una parola: una politica sì fatta è perdente.
Vorrei che facessimo un'altra politica, quella delle azioni, non delle dichiarazioni, perchè

"I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni" Gandhi.

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