domenica 31 gennaio 2016

Cosa abbiamo appreso col Family Day



Cosa abbiamo appreso ieri col family day.

Morto e sepolto il concetto di sacralità dell'istituto del matrimonio.
Erano quasi tutti divorziati, e con figli fuori dal matrimonio, a partire da Giorgia Meloni e a finire ad Adinfoli, passando per Casini e tanti altri, cioè della sacralità del matrimonio, sacro e indissolubile come recita Santa romana Chiesa, per la quale Chiesa scendono in piazza, gli frega molto ma molto meno, dunque decade il motivo cristiano, rimane solo l'esigenza, laica, di rompere le scatole a chi ci crede invece in quell'istituto.
Posto che nei disegni di legge ci si riferisce alle unioni e al matrimonio civili e non a quello religioso ma per costoro manco questo esiste, o non saprei. Mi hanno confusa.

Si sposano tre o quattro volte, fanno figli a manetta anche fuori dal matrimonio, figli che avranno tre o quattro madri e padri. E il padre naturale lo vedranno a pezzetti e la madre naturale potrà pure passare di patrigno in patrigno o restare sola. Purché siano assortiti in forma alterna, solo ed esclusivamente maschio+femmina, ma possono moltiplicarsi. Ecco, questo è concesso. Ed è definito "famiglia tradizionale".
Attenzione, liberi di farlo, assolutamente, ma non venitemi a dire che è per garantire i bambini o per salvare il pilastro della società che stanno inscenando queste proteste. È solo per non allargare la platea dei diritti. Perché la società è bella che spacciata e da anni. Da ipocrisie, abusi sottaciuti, violenze e tradimenti.

Figli di "famiglie allargate", però tradizionalmente fatte di uomo+donna, variamente collocati, spesso con fratelli e sorelle che spuntano all'improvviso dopo anni, o che lo sanno all'improvviso che "sono io il tuo vero papà", figli che, senza adeguato amore, senza adeguato ordine familiare, crescono abbastanza devastati perché quel che conta, sappiatelo, non è un'idea astratta di famiglia tradizionale, ma presenza, regolarità di vita, amore, rispetto.
E ne vediamo a caterve nelle classi. Piccoli ribelli, o tiranni, o spaventati dalla vita.
Uno su due destinati allo psicologo.
Ovviamente tutto questo bailamme che sentiamo da mesi, compresa tutta la crociata contro l'educazione al rispetto e alle differenze, passa nell' "interesse dei bambini".
Mi dire: nelle famiglie arcobaleno non accade? Sembrerebbe di no, sono bimbi sani, sereni e molto molto ben educati. Felici, quel che conta. Sono bimbi solitamente felici.

Del matrimonio comunemente inteso, che è stato spolpato e scarnificato in ogni modo, da ipocrisie e abusi, gli importa solo per impedirlo agli altri.
I quali altri non vengono giudicati per quel che sono o fanno, magari sono anche dei premi Nobel, dei santi, ..no. Vengono giudicati perché amano. A modo loro.

Scusate, ma preferisco una società fondata su altro. Sulle cose che per me contano davvero: rispetto per l'altro/l'altra, amore, e libertà.

Sarò forse rimasta tra i pochi a ritenere il matrimonio così sacro da non essermene mai ritenuta all'altezza. Di una promessa così grande, di fedeltà, di rispetto, di amore.
E per me le promesse sono debiti. Veri.
Ma io nel matrimonio come pilastro sociale di regole, amore e rispetto ci credo e lo desidero per tutti coloro che ne sono capaci.

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